Nei primi anni '80 nuove scoperte
geologiche e paleontologiche hanno anche indicato che i maggiori
fra questi impatti hanno probabilmente causato vere e proprie
catastrofi ecologiche e climatiche su scala globale, come quella
che 65 milioni di anni fa provocò lestinzione in massa dei
dinosauri e di molte altre specie, e spianò la via alla
successiva diffusione dei mammiferi quale forma dominante di
vertebrati terrestri.
Tuttavia
cè ancora una grossa lacuna nella nostra capacità di
comprendere e prevedere il verificarsi di questi eventi: i corpi
celesti che potrebbero esserne responsabili in gran parte non
sono stati ancora scoperti. Il centinaio di piccoli asteroidi che
intersecano lorbita terrestre sono soltanto la punta
dell'iceberg: è stato stimato che almeno un migliaio di altri
corpi simili, di dimensioni superiori a 1 km, restano da
scoprire, ed ancor meno sappiamo sulle comete.
Va anche
considerato che la frequenza degli impatti cresce rapidamente al
calare delle dimensioni del corpo coinvolto: lintervallo
medio fra due impatti si aggira sui 100 milioni di anni per
proiettili di 10 km, sui 300 mila anni per proiettili di 1 km e
solo su pochi secoli per corpi del tipo di quelli di Tunguska e
del Meteor Crater.
(Sequenza di
immagini di un bolide caduto negli Stati Uniti)
Ma le ricerche sui corpi interplanetari
che possono avvicinarsi alla Terra stanno oggi migliorando.
Grazie a nuove tecniche di osservazione, il tasso di scoperta di
piccoli asteroidi e comete è molto aumentato: nel 1990 è stato
addirittura scoperto, a poca distanza dal nostro pianeta, un
asteroide non più grande di una decina di metri! Si spera quindi
entro pochi decenni di poter scoprire e catalogare tutti i
proiettili potenzialmente pericolosi. La conoscenza
dellorbita è importante, perchè permette di prevederne il
moto futuro, in modo da scoprire con largo anticipo il possibile
verificarsi di un impatto contro la Terra. In questo caso,
basterebbe una piccolissima deviazione delloggetto
interessato per scongiurare un evento catastrofico:
unimpresa non certo facile, ma neppure impossibile con le
tecnologie spaziali che saranno disponibili nel prossimo futuro.
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